Hanno il volto di città come New York, Londra, Milano. Hanno il volto di volti umani trasfigurati dalla sofferenza e dalla disperazione.
C'è tutta la solitudine e la desolazione in queste tele dipinte da un giovanissimo e straordinario artista di Kinshasa, divenuto milanese d'adozione e per destino: Luigi Christopher Veggetti Kanku.
La difficile integrazione sociale lo porta a rappresentare il proprio disagio giovanile e personale in queste tele, dalla grandissima carica emotiva. E ne nascono dipinti di una possente espressività. Intima, mai urlata, ma dall'effetto sconcertante.
Mescolando pittura e collage fotografico, l'artista trova nella texture la forma espressiva che meglio sente come propria. L'utilizzo di numerosi piccoli frammenti per rappresentare la vastità e complessità della realtà. Nelle sue opere si evince è il tentativo di fondere in un'unica rappresentazione le più somme arti figurative, scultura e pittura, per dar luogo ad un nuovo modo di interpretare l'arte e la vita.
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