Tutti l'abbiamo preso. Chi proprio l'altro ieri di ritorno da una località esotica, chi una volta nella vita, per un viaggio solo andata in nuovo paese e chi quotidianamente, per un incontro di lavoro di sole poche ore.
L'aeroplano o jet che dir si voglia. Un congegno di ingegneria e fisica che per molti rimane ancora un affascinante mistero, una magia, che ha permesso all'uomo di avere le ali.
Everyone has caught it. Someone just the day before yesterday, on the way back from an exotic destination, someone just once in a life, for a one-way journey to a new country and someboby everyday, just for a meeting of few hours.
The airplane or jet, according to what everyone says. Still a charming device of engineering and physics, it's a magic that allowed human beings to fly.
Quante volte abbiamo alzato il naso all'insù, con un sorriso aperto di meraviglia, allo sfrecciare del boeing sulla nostra testa?
Jeffrey Milstein lo ama contemplare proprio cosi. Dalla sua pancia.
Quasi ripetendone le movenze. Sdraiato il fotografo. Sdraiato l'aereo.
Ed ecco il risultato: una carrellata di boeing, maestosi e colorati, come uccelli dalle ampie ali, immortalati nella loro solo apparente staticità.
Una sfilata di eleganti velivoli, il cui roboante boato sembra annunciarne la vasta portata.
How many times did we have looked up at it, with a wide astonished smile, while the boeing was speeding over our head?
Jeffrey Milstein loves gazing at it in this way. From its belly.
As he was quite to reproduce its movements. As lying down the photographer as belly-landing the airplane.
And here is the result: a medley of boeings, magnificent and coloured like wide wings birds, depicted in an immobility that seems only more apparent than real.
A passing of smart aircrafts, whose thundering rumble seems to foretell their huge capacity.
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