Dovima con gli elefanti. Forse lo scatto più famoso di Richard Avedon. Sicuramente il più amato. Lei, ferma in posizione statuaria. Gli elefanti, massa in movimento. La grazia di un cigno nero che doma e ammansisce la potenza di immensi mammiferi. Una composizione perfetta di corpi in movimento.
Straordinariamente innovativa per il 1955.
E' da qui che vogliamo partire. Da questa leggera onda sinuosa del corpo, che inizia il suo percorso dalla mano destra posata sulla proboscide dell'elefante, scorre lungo il fianco curvilineo e giunge fino alla punta minuscola del piede.
E' da qui che in Avedon cominciamo a leggere il movimento.
Movimento in una giravolta di gonna, in un passo di danza, in un salto di gioia, in drappo dell'abito che sventola nell'aria.
Movimento come vitalità, inno alla vita, all'euforia.
Movimento come espressione di bellezza, la Bellezza vera, spontanea, la bellezza dello spirito.
Vi presentiamo l'esplosione del movimento interpretato dall'occhio di questo geniale fotografo.
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