Sagome leggere realizzate con reti metalliche di animali. Presenze trasparenti eppure colorate per rallegrare gli spazi del quotidiano. Sono le sculture metalliche di Benedetta Mori Ubaldini.
Light shapes of animals, made with wire. Transparent presences, even though colored, to brighten up ordinary spaces. They are Benedetta Mori Ubaldini's wire sculptures.
L'allegro maiale fucsia, il bianco etereo coniglio. E l'orso, mai stato così leggero ed inoffensivo.
Uno zoo di animali impalpabili, silenziosi, scevri da ogni materialità terrena. Eppure così presenti e vivi. La rete metallica che li delinea e al contempo li imprigiona, è di fatto la materia che dona loro leggerezza ed etereità.
Fatti della stessa immaterialità di cui sono fatti i sogni, sembrano appartenere all'onirico, a quell'insieme di storie raccontate o anche solo immaginate che albergano nella mente di ognuno. A volte nel dormiveglia, spesso nel sovrappensiero immagignifico.
Benedetta Mori Ubaldini li trasporta nel presente, nel mondo reale, lasciandoli gironzolare nel giardino o in un angolo della casa. Donando allegria e leggerezza a chi li contempla.
The funny pink pig, the ethereal white rabbit. And the bear, never so light and safe. A zoo made of incorporeal, silent animals, free from any kind of materiality. But so real and alive. The wiry net that outlines them and at the same time imprisons them, is indeed that thing that brings lightness to them.
Made up of the same inconsistency dreams are made of, they look like belonging to dreamworld, to those tales and images that live in everybody's mind. Sometime between sleeping and waking, often when lost in thought.
Benedetta Mori Ubaldini brings them into the present, into the real world, let them going around in the garden or in a corner of the house. Giving cheerfulness and lightness to who stares at them.
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